Recensione senza spoiler – tranquilli, potete leggerla anche se non avete ancora visto l’anime o giocato al videogioco!

Sono passati ormai 3 anni quando fu annunciata in modo inaspettato la produzione di un adattamento anime di NieR Automata , tante erano le domande, le perplessità ma soprattutto tanta curiosità, adattare un videogioco è un impresa, ma aumentando la difficoltà è la quantità abnorme di finali e cose da fare per comprendere al meglio la lore, il tutto racchiuso in 24 episodi, il team dietro alla serie è riuscito a portare a termine questa impresa? Partiamo con calma.

flowers for m[A]chines Introduzione

NieR:Automata è uno dei videogiochi più acclamati degli ultimi anni, ha affascinato milioni di giocatori con la sua trama profonda e le sue intense battaglie. Creato dalla mente di Yoko Taro e sviluppato dal talentuoso team di Platinum Games, il gioco esplora temi filosofici e morali attraverso la storia degli androidi 2B, 9S e A2 in un mondo post-apocalittico.

Questa esperienza prende nuovamente vita in una nuova forma con la serie animata realizzata dallo studio A-1 Pictures e diretta da Riuji Masuyama.

La serie non va interpretata come un adattamento 1:1 del videogioco, ma piuttosto come una sorta di ‘What If’, ovvero una reinterpretazione che introduce modifiche ad elementi chiave senza però alterare lo spirito della storia originale, il tutto con la supervisione di Yoko Taro.

or not to [B]e – trama generale

Narra la storia degli androidi 2B, 9S e A2 e della loro accanita battaglia per la riconquista di un mondo distopico governato dalle macchine e ora invaso da potenti biomacchine. Delle biomacchine hanno invaso la Terra, obbligando l’umanità ad abbandonarla. In un ultimo sforzo per riprendersi il pianeta e annientare gli invasori, gli umani organizzano una resistenza formata da androidi-soldato. Ora sul pianeta infuria una guerra tra macchine e androidi… una guerra che presto porterà a galla la verità su questo mondo.

meaningless [C]ode – personaggi

I protagonisti principali – 2B, 9S e A2 – mantengono in gran parte le loro caratteristiche originali, con alcune variazioni interessanti. In particolare, 9S appare più esplicitamente consumato dal suo odio verso le biomacchine, un aspetto che nel gioco era più sottile ma qui viene spinto in primo piano.

A2 risalta nella seconda parte dell’anime, dove la sua caratterizzazione si approfondisce notevolmente, anche grazie ad alcune scelte registiche efficaci.

Tra i cambiamenti, notiamo Lily nel ruolo di comandante della resistenza al posto di Anemone. Adam ed Eve, pur presenti, risultano meno incisivi rispetto alla controparte videoludica, forse per mancanza di spazio o approfondimento.

Il rapporto tra 2B e 9S, uno dei cuori pulsanti del gioco, è ben trattato nell’anime.

Anime di NieR Automata - La [R]ecensione di un appassionato

chil[D]hood’s endanimazione e musica

L’animazione è… altalenante, soprattutto nel primo cour. Le scene d’azione, pur ben animate, sono spesso brevi e accompagnate da modelli in CGI riciclati direttamente dal videogioco, con texture che si amalgamano male con lo sfondo.

Fortunatamente, nella seconda parte della serie si notano miglioramenti sostanziali, con un incremento generale della qualità e una regia più ispirata, specialmente nelle battaglie. Di seguito un paio di clip:

[Animatore: ?? | fonte: sakugabooru]

[Animatori: Berkant Duml, Seitetsu Unetani | fonte: sakugabooru]

[Animatori: ??, Chen Qiuyu | fonte: sakugabooru]

[Animatori: ??, Kengo Matsumoto | fonte: sakugabooru]

Una menzione speciale agli episodi diretti da Toshimasa Ishii, già regista di 86 -Eighty Six-. In particolare, l’episodio 6 e il 17 spiccano per la narrazione e per l’approfondimento del personaggio di A2 durante l’assalto a Pearl Harbor.

Una nota dolente è la selezione musicale all’interno della serie: le OST provengono dal gioco, con alcuni arrangiamenti. Sebbene siano tra le migliori mai composte, il modo in cui sono state inserite nella serie lascia a desiderare, spesso ne parte una per rendere epica una scena, ma viene subito interrotta per far spazio a un’altra. Almeno nelle scene cruciali questa confusione è stata evitata.

Le opening e le ending, invece, sono una vera chicca, con brani intensi e ben realizzati firmati da nomi importanti come LiSA, Aimer ed il gruppo Amazarashi.

the [E]nd of YoRHaStruttura

La serie composta da 2° cour ha un totale di 24 episodi, ma la loro distribuzione è stata caotica a causa di interruzioni legate al “COVID-19”. Dopo diverse pause, la serie è tornata in onda mesi dopo, perdendo il ritmo ed inevitabilmente parte dell’attenzione del pubblico.

Tutto ciò ha di conseguenza creato un brutto ritmo per la serie, tra gli episodi non c’è continuità rendendo all’occhio dello spettatore come se fossero episodi autoconclusivi spostando i nostri protagonisti tra un’ambientazione all’altra senza spiegazione o giusto un’accenno, fa molta fatica a trovare un equilibrio tra l’esigenza di introdurre i nuovi spettatori nel mondo di NieR e quella di soddisfare i fan di lunga data.

Una nota positiva è rappresentata dal teatro delle marionette a fine episodio, sketch comici che reinterpretano i 24 finali del gioco. Una trovata originale e divertente che alleggerisce l’atmosfera e strizza l’occhio ai fan più attenti.

alternative [E]denconclusioni

Quindi, la serie animata è un buon punto di partenza per entrare nel mondo di NieR?
La risposta è no… ma con qualche “ma”.

Non è adatta a chi non ha mai giocato al titolo originale: rischia di creare confusione e lasciare lo spettatore spaesato. Tuttavia, per i giocatori di lunga data è un’esperienza interessante, ricca di dettagli, citazioni e momenti che aggiungono qualcosa al materiale originale.

Il mio consiglio? Guardatela solo dopo aver completato il gioco, per cogliere tutte le sfumature e apprezzare appieno ciò che la serie vuole offrire.

La serie è disponibile legalmente su Crunchyroll.

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