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Guerre Lunari: La saga delle ending di Kaguya-Sama: Love is War

Introduzione a Kaguya-Sama: Love is War

Kaguya-Sama: Love is War è una serie seinen di Aka Akasaka rilasciata a partire dal 2019 da A1-Pictures che ha riscontrato un enorme successo grazie alla perfetta fusione di situation comedy e sviluppo dei personaggi, all’interno di una trama dall’orizzonte più ampio. Ma, se avete deciso di aprire questo link, probabilmente sono tutte cose che sapete già.

Quello che forse ancora non sapete è che Kaguya-Sama: Love is War è un’opera ben più complessa che, spesso va oltre la semplice risata o il gusto di un personaggio ben costruito. Se infatti non mancano i rimandi alla cultura pop, quello che forse colpisce di più è la capacità degli autori di integrare temi letterari, e della tradizione giapponese più antica, con l’ambientazione moderna ed apparentemente frivola di un liceo della Tokyo bene.

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La leggenda di Taketori Monogatari

La più rilevante di queste citazioni è senza dubbio quella al mito del Taketori Monogatari; il più antico dei monogatari (opere di narrativa in prosa paragonabili a dei romanzi d’Epica) giunto fino ai nostri giorni.  L’opera, datata al X secolo d. C. e di autore ignoto, viene citata dai protagonisti stessi nel terzo episodio della seconda stagione quando, guardando la luna con Miyuki, Kaguya si rattrista pensando al destino della principessa sua omonima e del suo innamorato.
La leggenda narra infatti di una ragazza d’incredibile fascino, nata da una canna di bambù e cresciuta come una principessa. Di lei si innamorano moltissimi uomini, tra cui l’imperatore, ma solo di quest’ultimo lei ricambia i sentimenti. Nonostante Kaguya sia innamorata, rifiuta tutti i pretendenti, consapevole che un giorno dovrà tornare nel suo luogo d’origine: la luna. Quando il momento arriva, esseri celestiali scendono sulla terra per riprendere la ragazza e la vestono di piume perché possa volare con loro verso casa. L’imperatore, incapace di arrendersi, invia un esercito per cercare di trattenere Kaguya, ma una luce ultraterrena acceca tutti i suoi soldati. La principessa però lascia per il suo amato un elisir di lunga vita, perché possa, un giorno quando gli umani ne abbiano i mezzi, raggiungerla sulla luna. L’imperatore però, incapace di comprendere il messaggio, decide di bruciare l’elisir perché non vuole vivere in un mondo senza la sua amata.

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Taketori Monogatari e Kaguya-Sama

Il risvolto interessante dato dall’anime è ad opera di un trasognato Miyuki che, osservando la luna piena abbracciato alla protagonista Kaguya, si immedesima nell’imperatore ma ne biasima la scelta di bruciare l’elisir. Il presidente sostiene infatti che, al posto del monarca, avrebbe bevuto la pozione e atteso che l’umanità possedesse i mezzi per raggiungere la luna e, guerreggiando coi celestiali, recuperare la principessa Kaguya.

Nonostante questo racconto sia, nell’anime, solo un breve momento di intimità tra i due protagonisti, i produttori hanno sicuramente pensato si trattasse di una storia che valeva la pena mettere in immagini. Possiamo ritrovare infatti la versione redatta dai protagonisti della leggenda, nelle sigle finali della prima e della terza stagione. Una Kaguya addormentata chiude gli episodi della prima stagione sognando di fuggire da un dirigibile per volare con le sue ali d’angelo insieme ad un Miyuki in tenuta da primo `900 alla cloche di un Bleriot XI. Mentre le puntate della terza stagione sono concluse da un Miyuki appisolato che sogna di bere l’elisir del mito, ed attendere un tempo infinito per potersi imbarcare su una flotta d’astronavi (chiaramente ispirata al classico del cinema Starship Troopers). Quest’armata ha come obiettivo invadere la luna, dove Kaguya è stata trasportata contro il suo volere.

La “saga degli ending” si conclude con un bacio mancato tra la principessa lunare ed il suo salvatore, svegliato dalla Kaguya della vita reale.

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